La dodesóna è una caratteristica gondola da parata, con la particolarità d’essere spinta da ben dodici vogatori (in veneziano, dódexe, da cui il nome). A questa famiglia di scafi asimmetrici simili alla gondola appartengono anche le diesóne (a dieci vogatori), le quatordesóne (a quattordici), e le disdotóne (a diciotto).
A partire dal 1874 ne sono state realizzate tre, succedutesi nel tempo come barche di rappresentanza della RSC Bucintoro. La prima, offerta alla Società nel 1883 dal primo presidente il Conte Piero Venier, venne costruita nel cantiere dei Fratelli Fassi nel 1874.
Dopo trentaquattro anni venne sostituita con la successiva, realizzata nel 1908 dal cantiere De Pellegrini/Carraro. Donata dal presidente di allora, barone Augusto Majneri, ha prestato servizio per quarantaquattro anni.
La terza, ricoverata presso i magazzini del sale, è stata realizzata nel 1952 dal cantiere di Bastiano Tramontin alla Giudecca e donata dall’allora Presidente Paolo Marinotti alla RSC Bucintoro.
Quest’ultima imbarcazione, con ben sessantasette anni di onorato servizio, rappresenta non solo l’ultima straordinaria e longeva testimonianza di una serie ininterrotta di esemplari identici, ma anche la più antica per costruzione tra le gondole da parata ancora oggi utilizzate a Venezia.
Oltre alla sua indiscutibile valenza storica, rappresentando le più importanti tradizioni di carpenteria navale lagunare, ha servito nelle celebrazioni e nelle ricorrenze di maggior prestigio, accompagnando famiglie reali, Papi e Ministri come emblema della più sontuosa ospitalità.
L’importanza di questo scafo e della sua conservazione risiede anche nella particolarità delle tecniche impiegate: venne infatti costruita utilizzando i metodi storici dei sesti, cioè delle dime lignee con cui venivano tracciate le costolature dello scheletro. Straordinario è anche il fasciame che disegna i fianchi, realizzato mediante tavole lunghe 18 metri ricavate da un unico blocco di larice che, per la sua qualità et la sua lunghezza, oggi non si potrebbe più trovare.
L’ultimo restauro della dodesona risale al 2018.