Nel 1882 muore a Caprera Garibaldi e Geronimo capeggia l’ultima rivolta indiana nel nuovo continente. Nel medesimo anno a Venezia, indissolubilmente legata al mare e dove da secoli si voga e si regata, il conte Piero Venier assieme ad un gruppo di giovani appassionati decide di riprendere la tradizione del remo, fondando la Reale Società Canottieri Bucintoro, estendendo anche alla scherma, alla ginnastica e a quant’altro potesse contribuire alla nuova immagine dello sport che si stava diffondendo nel mondo, le attività della neonata Società.
Sin da allora le vicende della gloriosa e appassionante storia dell’associazione sportiva, forte dei suoi remi e delle sue imbarcazioni, si innestano vigorosamente nella vita cittadina e vede gli armi della società quali celebrati protagonisti sugli specchi d’acqua del mondo: dalla prima vittoria internazionale del 1884, con l’Imbarcazione “Rialto”, aggiudicatasi la coppa della Duchessa di Genova, una bandiera, una medaglia d’oro e la somma di 1600 Lire, il simbolo dei colori sociali è stato presente alle Olimpiadi di Atene, con l’oro nella Jole a quattro, Parigi, nuovamente con l’oro nella medesima specialità, Anversa, con l’oro nel “due con”, e quindi a Berlino, Helsinki, Roma, Barcellona, Atlanta, Pechino, partecipando anche a campionati del mondo ed europei, ai campionati italiani, sempre mietendo risultati di analogo rilievo.
Nel 1902 viene in visita il Re Vittorio Emanuele III che ne diviene Presidente Onorario. Persino Gabriele D’Annunzio, anch’egli ospite nell’allora prestigiosa sede della Palazzina del Selva presso i Giardinetti Reali, partecipa a questa straordinarietà e nel 1908 ne forgia il motto sociale “senz’ali non può”, sintetizzando il connubio tra l’aereo futuro che ne intravvede e le tradizioni del leone alato lagunare.
Gradatamente la città muta, muta la Bucintoro, si assottigliano gli spazi ed aumentano le Onde, ma lo spirito rimane integro. Ancora oggi con la medesima tenacia del passato in cui gli armi della società facevano paura al mondo e che faceva dire “io sono uno della Bucintoro”, che come rammenta lo scrittore Nantas Salvalaggio equivaleva a dire “è uno al top” ed in cui “la veemenza poetica di un nome, l’orgoglio della sua tradizione, la forza e l’intelligenza applicate” trovavano un perfetto contrappunto, la Società raccoglie i segni indelebili delle grandi vicende sportive del passato e promuove il presente, in un tripudio di storia, tradizioni e modernità congiunte alle molteplici attività culturali e di solidarietà, con lo sguardo e l’anima rivolti alla città di cui la RSCB è parte integrante ed insostituibile.
Le attività sportive attualmente abbracciano tutte le specialità della voga, dalla più tradizionale voga veneta, alla canoa, alla vela al terzo, al canottaggio, al dragon boat: quotidianamente i colori sociali solcano le acque della laguna per il diporto amatoriale dei soci rivolgendosi in particolare giovani delle scuole veneziane di ogni grado.
I legni storici poi, con la prestigiosa dodesona in primo piano le due balotine, sono da sempre indiscussi protagonisti dei grandi eventi d’acqua della tradizione popolare veneziana, dalla Regata Storica alla Vogalonga, alla Sensa, alla oramai consolidata Regata delle Befane, giunta alla sua quarantunesima edizione.
Ma il vero fiore all’occhiello è il gruppo delle Pink Lioness in Venice, cui la vita ha riservato la difficile prova del tumore al seno. Il gruppo veneziano di vogatrici celebra nel 2019 la decennale collaborazione con la Reale Società Canottieri Bucintoro 1882 ed il gruppo di Senologia di A.V.A.P.O. Venezia, proponendo il recupero psicofisico a bordo dei loro dragon boat con l’esercizio della pagaia, esempio e punto di riferimento per tutte le donne che hanno vissuto e vivono questa difficile esperienza.
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